Probabilmente tutti conoscono Baidu, il motore di ricerca numero uno in Cina, in grado di contrastare anche Google: a parte Cina e Russia (approfondimento: motori di ricerca in Russia) con Baidu e Yandex rispettivamente, nel resto del mondo Google domina praticamente incontrastato.

Vediamo ora una lista di motori di ricerca cinesi:

  • Baidu: come detto, il numero uno è Baidu, che controlla oltre il 75% delle quote di mercato in Cina (fonte, dati statistici); come fattore di ranking sono favoriti i siti web cinesi hostati su server cinesi (visione più chiusa e meno democratica rispetto a Google, Bing ecc). Sito web baidu.com; consiglio anche di testare baiduinenglish.com, che fa uso sempre di Baidu, ma fornendo i risultati in lingua inglese e quindi ovviamente più utilizzabile per noi
  • Sogou – Search-Dog: attualmente 4,85% del mercato, nei mesi scorsi ha raggiunto un picco del 19%; analogamente a Baidu, predilige siti cinesi con hosting cinesi e viene dato molto peso all'autorevolezza del sito web. Sito web sogou.com
  • Haosuo – Secure Search: noto anche come Qihoo 360 Search, era preinstallato su molti computer in Cina, analogamente al vecchio Internet Explorer che noi conosciamo; ha cambiato diversi nomi nel corso degli anni, oggi la sua quota di mercato in Cina è del 2,2%. Sito web so.com
  • Shenma – The First Name In Mobile: attualmente 1,74% della quota di mercato, motore di ricerca legato all'azienda Alibaba; rispetto agli altri motori di ricerca, questo è mobile-only. Sito web sm.cn
  • Youdao – The Translation Search Engine: funziona più come una piattaforma educativa (ambito didattico) più che un motore di ricerca vero e proprio; è incentrato su "Chinese-to-English", sistemi di traduzione utili e interessanti per gli utenti non Cinesi; le lingue al momento sono 20 e la maggior parte dell'utenza è giovane. Sito web youdao.com

Per chi si occupa di web marketing in Cina:

Baidu is the big dog on the block, but it doesn’t dominate the Chinese market in the same way Google dominates the American one.
Competitors are finding new ways to carve out their own niches.
And this provides opportunities for international companies.

Rispetto al contesto Europeo e Americano, dove si lavora in termini di posizionamento su Google (al massimo qualcosa su Bing), in Cina la situazione quindi è differente; Baidu è il numero uno, ma non domina inontrastato e anzi, a seconda della nicchia, opportunità può essere interessante e conveniente studiare altre realtà, concentrarsi su altri motori di ricerca, come quelli elencati.

Un altro motore di ricerca cinese, nato di recente, è Petal Search, sviluppato da Huawei in seguito alle restrizioni commerciali del 2019 ad opera degli USA.

Approfondimento: SearchEngineJournal

Chinese Browsers 2022

    un anno dopo

    A proposito di Baidu, sappiamo che il trend del momento è l'Intelligenza Artificiale, il motore di ricerca cinese ha rilasciato Ernie Bot (definito come <<la risposta di Baidu a ChatGPT>>). L'attuale versione Ernie Bot 2.1.0, basata sul modello Ernie 3.5, secondo alcuni test ha superato ChatGPT-3.5 (mentre la versione Premium GPT-4 sarebbe ancora un po' superiore). Da precisare che i risultati sono stati forniti dalla stessa azienda Baidu e non da valutazioni terze, inoltre fanno riferimento alla sola lingua cinese (in lingua inglese resta superiore ChatGPT).
    In ogni caso vedremo in futuro l'evoluzione.

    6 mesi dopo

    Aggiornamento: studio sulla SEO di Baidu per il 2024

    Sappiamo che la Cina è sempre un "contesto a parte", il posizionamento su Baidu (nettamente il principale anche se non unico motore di ricerca usato in Cina) è quindi diverso rispetto a quello su Google, Bing, ecc. Già si accennava << come fattore di ranking sono favoriti i siti web cinesi hostati su server cinesi >>, uno studio pubblicato su SearchEngineJournal mostra più in dettaglio i risultati, in particolare come sono cambiati fra il 2020 e il 2023. Notiamo un trend ben chiaro e interessante. Lo studio ha coinvolto 10.000 keyword.

    • percentuale di risultati propri (servizi di Baidu quindi del tipo nome.baidu.com): in posizione 1, passiamo dal 39% del 2020 al 60,13% del 2023; nelle prime 10 posizioni, passiamo dal 24,7% del 2020 al 34,91% del 2023
    • quasi la totalità dei domini posizionati ha Top Level Domain generico .com (oppure .net, .org) oppure .cn; è molto raro trovare ad esempio posizionamenti specifici di altre nazioni (cosa che invece per altri motori di ricerca non è così); in particolare il TLD .cn è passato dal 4% al 15% circa (rispetto al totale), fra il 2020 e il 2023
    • solo il 2,3% dei siti web posizionati su Baidu, secondo i dati dello studio effettuato, specificano "cn" (ovvero Cina) come elemento dell'URL, vale a dire dominio.com/cn oppure cn.dominio.com; significa quindi che l'ambiente cinese viene dato per scontato! Per questo motivo anche la direttiva Hreflang viene usata solo nell'1,5% delle pagine meglio posizionate
    • altre considerazioni SEO:
      • keyword nel titolo e meta description sono diventate più importanti dal 2020 al 2023 (da un 25-30% al 25-45%, a seconda della posizione nel ranking per quella keyword)
      • anche le keyword negli heading tags (h1, h2, ...) hanno assunto più rilevanza per il ranking, passando dal 2020 al 2023
      • immagini: il 94% delle pagine meglio posizionate contengono una media di 27,5 immagini (è tantissimo!!)
      • backlink: specialmente per le prime posizioni (1-10) dal 2020 al 2023 i backlink, come numero di domini che linkano il nostro sito, hanno assunto maggiore importanza; interessante notare però che il picco lo abbiamo fra le posizioni 3 e 7, quindi per le prime posizioni (1 e 2) i backlink sono sempre importanti ma altri aspetti come la rilevanza, pertinenza del contenuto con la ricerca, è un aspetto più importante (questo analogamente a Google e altri motori di ricerca)
      • liste: ben l'86,5% delle pagine meglio posizionate contiene liste (elemento che rende la leggibilità chiara e immediata, rispetto ad un "muro di testo"), con una media di 10,8 liste diverse per pagina (tantissimo!!) e ogni lista ha in media 7,9 punti
      • tabelle: il 18,2% delle pagine meglio posizionate contiene tabelle e la presenza di keyword nelle tabelle non è rilevante (solo il 3,1% ne fa uso ed è comunque nelle prime posizioni)
      • HTTPS: dal 2020 al 2023 le pagine meglio posizionate sono passate dal 55% al 69,6% attuale, quindi oggi quasi il 70% fa uso di HTTPS
      • HTML 5 è passato da un'adozione pari al 30% nel 2020 al 53,2% nel 2023
      • ottimizzazione mobile: qui si passa dal 35% nel 2020 al 10,3% nel 2023, il motivo di questo calo non è una scarsa importanza del mobile ma la necessità di far prevalere il concetto di design resposive
      • Google Tag Manager: si passa dall'8% nel 2020 al 2,5% nel 2023, segno di voler far prevalere soluzioni di data analytics proprie (vedi ad esempio CNZZ)
      • dati strutturati: strano ma vero, dato che Baidu ufficialmente non supporta schema.org (sebbene da noi sia uno standard sempre più diffuso e importantissimo), solo l'11% delle pagine meglio posizionate ne fa uso
      • Social Media: il 60% delle pagine meglio posizionate contiene condivisioni a Social cinesi mentre solo il 2% al resto del mondo (es. YouTube, Facebook)

    Insomma, questa lunga e interessante analisi mostra chiaramente una maggiore chiusura e indipendenza da parte della Cina. Guardando i dati e il trend nel tempo, vengono sempre più favorite le soluzioni in terra e lingua cinese rispetto alle altre, internazionali.

    un anno dopo

    Baidu crolla e trascina al ribasso la Cina

    L'economia cinese non sta passando un bel periodo: facendo una panoramica generale di lungo periodo, il principale indice cinese CSI 300 ha avuto un trend fondamentalmente ribassista da febbraio 2021, per avere un boom assurdo da fine settembre a inizio ottobre 2024 (circa il +30% come picco), poi stabilizzarsi e tornare lievemente descrescente. Gli ultimi giorni sono di continuo calo.

    In particolare Baidu, che curiosamente è la prima azienda cinese inclusa nell'indice americano Nasdaq-100 (dal 2007). I risultati trimestrali di Baidu, 21 novembere 2024, deludono le aspettative (utile per azione -4,92% rispetto alle stime mentre in passato avevamo avuto risultati più che ottimistici, +13,81%, +24,61%, +23,47%, ecc). La quotazione nell'ultimo giorno ha perso il -5,90% e oggi nel pre-market registra già un -3,48%; ultimo mese -10,15%, da inizio anno -30,17%. La situazione quindi non è certo rosea ed è anche fortemente correlata alle manovre politiche ed economiche della Cina: trend negativo negli ultimi tre anni, poi un'euforia e boom esagerato, ora di nuovo scetticismo e correzione.

    Tuttavia la situazione asiatica è molto eterogenea, la Borsa di Singapore in netto rialzo e con buone prospettive, l'India con il Nifty50 ha avuto una fase di debolezza e ora mostra già segni di ripresa, il Giappone con Nikkei225 ha mediamente un andamento positivo, inflazione al +2,3% e il governo sta preparando misure per stimolare la crescita economica, le imprese confidano in un trend positivo.

    L'economia cinese resta quindi una forte incertezza e ora i risultati di Baidu non possono che peggiorare le cose. L'incertezza è dovuta ai dubbi riguardo alla politica interna e anche, con Trump presidente degli USA, a quali saranno le (eventuali) sanzioni e dazi imposti, come potrà reagire il mercato.

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