Dopo aver visto Naver e parlato dei motori di ricerca cinesi, vediamone un altro sempre cinese, piuttosto recente e in crescita: Petal Search.

Sviluppato da Huawei nel 2020, dopo che il governo USA nel 2019 ha imposto alla Cina e in particolare all'azienda Huawei sanzioni (international trade ban). Nel 2022 Petal Search ha vinto il premio iF DESIGN AWARD 2022.
Petal Search, dopo una ricerca dalla homepage (petalsearch.com) si presenta così:
- All (risultati web)
- Shopping
- Images
- News
- Videos
- Scholar
- Tools (strumenti): questo è molto interessante, oltre alla funzione di ricerca in base alla data (analogo a Google, ultime 24h, settimana, mese, anno, ecc), si può fare una ricerca filtrata per sito web specifico! Ad esempio cerco "hacking" solo all'interno del sito ethicalhacking.freeflarum.com; questo coincide con l'uso dell'operatore site:URL, ad esempio: "hacking" site:ethicalhacking.freeflarum.com. Ovviamente le pagine che risultano devono essere già indicizzate su Petal Search
Vediamo su Google Trends che Petal Search è diffuso prevalentemente in Cina; Mongolia, Costa Rica, Kuwait sono altri stati che ne fanno uso.
A livello italiano è praticamente inesistente, secondo SEOZoom (Zoom Authority pari a ZERO!!) e traffico organico mensile stimato nullo (in realtà può essere comunque un valore molto basso, non zero). A livello internazionale, WebsiteSEOChecker indica Domain Authority pari a 41, un valore medio (per essere un motore di ricerca, è decisamente basso!), con "Spam Score" 33%, valore piuttosto alto.
Dunque, siccome dopo il 2019 Huawei non può più commercializzare nuovi smartphone e tablet con i Google Play Services, ha dovuto inventarsi un'alternativa, che è appunto questa. Huawei per i propri device ha rilasciato Petal Search anche come app. Ancora in corso di miglioramento su alcune cose, ma nel complesso è una soluzione valida, con un ottimo design elegante, semplice e pulito.