Abbiamo già fatto un accenno al concetto di EEAT, in "Less Automation": salviamo la SEO di domani!. Google valuta la qualità dei contenuti ("qualità" nostra e del nostro sito/pagina web) secondo questi parametri:
- E: Experience (esperienza diretta di chi crea il concenuto)
- E: Expertise (competenza sul tema di chi crea il contenuto)
- A: Authoritativeness (autorevolezza sia dell'autore, sia dell'intero sito web)
- T: Trustworthiness (affidabilità, la pagina è sicura e attendibile nelle informazioni e fonti)
Il focus, come abbiamo già detto più volte è quello di soddisfare al meglio i bisogni dell'utente che legge, interagisce con il nostro contenuto. Questa è la direzione da seguire, in ogni caso, senza badare a distinzioni "stupide" del tipo "User Generated Content" ecc (in sintesi: chissene frega se e come è stato generato il contenuto, e qui anche per quanto riguarda eventualmente l'IA, se il contenuto è di qualità, soddisfa i bisogni dell'utente, allora va bene, altrimenti no e questo ripetiamo, indipendentemente da come esso sia stato generato).
SearchEngineLand spiega i problemi più comuni nell'ambito EEAT e come risolverli:
- Google Trends mostra un andamento per il nostro brand visibilmente "a dente" (quindi non omogeneo, ma con punte): qui è da precisare che riguarda brand già di un certo livello e non ricerche stagionali o eventi, news che ovviamente hanno periodi (singoli o periodici) di picco; quanto detto evidenzia la necessità di fare maggiore brand awareness, brand marketing, in generale SEO off-site
- Knowledge Panel: il nostro brand è sufficientemente autorevole, "importante" da generare un Knowledge Panel (l'anteprima a destra con le info di riepilogo, con o senza eventuale link ad una relativa pagina Wikipedia) oppure nei risultati compare solo il sito web e/o canali Social? Possiamo anche qui lavorare maggiormente sulla SEO off-site, marketing di brand per costruire un'immagine di brand più forte
- NON imbrogliare sull'EEAT: qualcuno potrebbe cercare "stratagemmi" per apparire più autorevole di quello che è realmente, ricordiamo che Google non è stupido, ha algoritmi sempre più avanzati, dispone del maggior database al mondo aggiornato real-time, attività come Link Building forzata, SEO Black Hat ecc, durano poco, controlli incrociati e verifiche di vario genere finirebbero (giustamente) per penalizzarci; quindi è opportuno valutare attentamente i nostri aspetti di pregio reali che possiamo sfruttare
Secondo l'articolo linkato di Search Engine Land, dopo Google Trends e la ricerca Google per cercare un eventuale Knowledge Panel, sul nostro sito web (e analogamente allo stesso modo possiamo studiare la concorrenza!) cerchiamo: qualifiche, premi/riconoscimenti, policy, testimonianze, cronologia e info di carriera, casi studio, papers, menzioni e citazioni, informazioni di contatto e dati di geolocalizzazione (qui entra in gioco anche la Local SEO, ad esempio il NAP di Google My Business).
In particolare per un'analisi sull'EEAT è opportuno valutare la direzione nel tempo (per citare Eraclito e il concetto del divenire, <<tutto scorre>>) ovvero, sia per l'EEAT sia per il ranking in generale (tramite Google Search Console), confrontare i dati passati con quelli attuali, per vedere se siamo stabili, in miglioramento o in peggioramento; in questo modo, continuando a monitorare, sappiamo se e come intervenire.