In breve, per quanto riguarda il posizionamento nei motori di ricerca, facciamo questa distinzione:
- SEO White Hat: tecniche 100% oneste, creare contenuti di qualità e pensare all'ottimizzazione complessiva risultando utile all'utente finale
- SEO Black Hat: manipolazione, cercare quindi di aggirare e "fregare" sia l'algoritmo di Google (analogamente Bing e gli altri motori di ricerca), sia l'utente finale, con lo scopo di influenzare artificialmente il ranking, in modo forzato
Ovviamente è il caso di seguire tecniche di tipo White Hat, diciamo però che nella pratica, in molti casi ci si trova in una zona più o meno grigia, di mezzo (Grey Hat SEO).
Precisazione: alcune tecniche di Black Hat (che poi vediamo) sono obsolete da ormai oltre 15 anni, funzionavano all'inizio quando gli algotirmi erano proprio alle prime armi, ora chi ci prova va incontro quasi sicuramente a penalizzazioni; spesso può capitare che si ottiene una piccola crescita iniziale, poi appena l'algiritmo ti becca (e lo fa, oggi è così) arriva la mazzata!
Le tecniche principali di SEO Black Hat sono:
- keyword stuffing: eccesso di parole chiave nel titolo o nel testo, purtroppo agli inizi (fine anni 90 e primi anni 2000) questo funzionava, ovvero se scrivevi un testo di questo genere, palesemente innaturale, con una forte ripetizione di parole chiave, venivi "premiato" mentre oggi per fortuna gli algoritmi sono evoluti e un contenuto del genere viene subito identificato come spam
- contenuti duplicati/copiati o automatici: anche qui, copiare il contenuto di altri (oltre a non essere legalmente consentito) oggi viene rilevato dall'algoritmo, che non è stupido, capisce quale dei due è autentico e scritto prima; i contenuti automatizzati poi sono di qualità scadentissima (purtroppo oggi sembra "andare di moda" la Content Automation, articoli scritti dall'Intelligenza Artificiale... inutile precisare che è spazzatura rispetto ad un esperto del tema e scrittore/copywriter serio)
- testo nascosto: ma sì, scriviamo nero su nero oppure bianco su bianco, una valanga di parole chiave... Un metodo per mascherare il vecchio keyword stuffing, oggi chiaramente anche questo non funziona più
- cloacking: strutturare un codice che mostra risultati diversi all'utente e al motore di ricerca, anche qui, quando l'algoritmo ti becca (e oggi ci riesce bene) arriva la mazzata
- pagine doorway: pagine create appositamente come redirect, clicchi una pagina che ti rimanda senza il tuo consenso altrove (creo una pagina ottimizzata per una keyword e poi, ad esempio tramite un classico JavaScript window.location.replace() rimando l'utente inconsapevole su una pagina completamente diversa, con tutto un altro scopo)
- link a pagamento, link building "fatta male": qui troviamo il mondo, la link building è il peggio del peggio, spam, inserire link creati artificialmente ovunque, anche con "reti di link" (io linko te che tu linki me), inutile dire che oggi viene etichettata come spam, un link ha senso ottenerlo da siti autorevoli o comunque sempre in tema, non "link a caso" giusto per fare numero
- hacking di vario genere: attacchi DDoS ecc, oltre al disservizio può influenzare anche il ranking (se l'utente si collega e per varie ragioni riceve un HTTP 500 oppure velocità molto ridotta, l'esperienza utente ovviamente peggiora quindi un danno di tipo indiretto, inoltre Google tiene conto dei dati quindi la sua stima dell'esperienza utente influisce in seguito il ranking; più la cosa è prolungata nel tempo e più diventa rilevante)
- manipolazione del CTR e Bounce Rate: meno nota, ma estremamente interessante e dovrei scrivere come minimo una discussione a parte (magari lo farò), diciamo che è veuta in mente a me (non sono l'unico comunque), di fatto il ranking viene influenzato dal CTR (rapporto fra clic e imprssion=visualizzazioni nei risultati di ricerca); di fatto, cliccare sui propri contenuti (magari anche diversi dispositivi, diversi IP) tenderebbe a far credere che il concenuto sia di buona qualità anche semplicemente dall'anteprima in SERP (tag title, meta description) quindi una possibile crescita nel ranking; analogamente il tempo di permanenza sul sito, il tipo di interazioni (scroll ecc) e Bounce Rate cioè abbandoni la pagina oppure interagisci con i link e visiti altre pagine del sito. Tuttavia, se fatto in modo esagerato soprattutto per il CTR (esempio, un risultato in terza pagina realisticamente non può avere CTR quindi percentuali di clic come se fosse nei primi due risultati assoluti) è una chiara forzatura e l'algoritmo poi lo penalizza (di solito quello che si vede è una rapida crescita iniziale, per un paio di giorni massimo una settimana, poi arriva il controllo e quindi la stangata)
Fatta questa lista, viene da porsi una domanda: specie per la manipolazione di link "della peggior specie", le cosiddette "Link Farm", così come altre tecniche, anziché mettere mano al proprio sito web, se si pensasse alla concorrenza?? Pura riflessione "filosofica" e teorica, non consiglio di farlo. Spesso però dei siti web vengono "presi di mira", anche senza la necessità di un attacco di hacking tramite copia-incolla di link di quel dominio facendo letteralmente spam ovunque, sui Social ecc, e directory di scarsissima qualità appunto "Link Farm" della peggior specie (se poi hai accesso all'amministrazione del sito, hackerandola oppure al server via FTP, puoi fare quello che vuoi, molti attacchi riguardavano l'inserimento di link a siti di autorevolezza discutibile, termini tipo "drug, sex" nascosti nel testo, ecc). Anche le recensioni (es. Google My Business) diventano importante fattore di ranking, potenzialmente manipolabile (occhio che fare recensioni negative fake per danneggiare un competitor, è illegale e penalmente perseguibile).
In sintesi: La Black Hat di oggi, salvo tecniche estremamente sofisticate (il gioco vale la candela?) funziona in modo inverso, ovvero: quello che definiamo "il peggio del peggio" non provi certo a farlo sul tuo sito web, ma ricordando che la SEO è un gioco a somma zero (se tu mio competitor vieni danneggiato, io ne traggo vantaggio), almeno quello che riguarda spam e link building della peggior specie, viene fatto sulla concorrenza! Certo precisiamo che Google offre strumenti per proteggersi (lo strumento Disavow della Search Console), ma direi che non tutti sono esperti SEO e comunque non è sempre semplice risolvere problemi derivanti da attacchi di questo genere (spesso tra l'altro ce ne rendiamo conto solo dopo aver osservato un forte calo nel traffico e nel ranking che dura per un certo periodo di tempo). Anche il punto che riguarda la manipolazione del CTR è piuttosto interessante, in piccola parte per i propri interessi e in larga misura contro la concorrenza (ricordiamo, qui si illustra la teoria, poi la pratica e l'etica fanno parte della vita di ognuno).
Quindi:
- per sé stessi: White Hat, con un po' di miscuglio di tipo Grey Hat
- per gli altri (contro): 100% Black Hat della peggior specie e chi si è visto si è visto ;)
Concludo con una bella citazione che ho trovato (fonte):
Sappi che le tecniche che adotto e spiego qui sul blog non sono né Black Hat, né White Hat: sono Grey Hat, cioè un insieme dei due, proprio come fa la maggior parte dei SEO e delle web agency.
Approfondimenti:
business.trustedshops.it
seozoom.it
lorenzcrood.com