Leggendo un interessante articolo di webaccessibile.org, il concetto di <<accessibilità>> fa parte anche del mondo online non solo in termini di efficacia della comunicazione, persuasione, copywriting, ma anche in termini legali! Si riconduce infatti al concetto di <<discriminazione>> (un po' come le rampe per accessibilità dei disabili negli uffici e vari vincoli normativi); infatti, l'articolo cita questo:
le norme generali di discriminazione, in cui rientra anche quella digitale, si applicano a tutti, indipendentemente dalla Legge 4/2004 e dall’Accessibility Act. Per cui che tu sia una grande azienda o una piccola realtà aziendale, se c’è discriminazione va rimossa
Da Wikipedia, accessibilità (web):
Per accessibilità web si intende la possibilità, da parte dei sistemi informatici, di fornire i servizi anche a coloro che sono affetti da disabilità temporanee e non, che quindi utilizzano tecnologie ausiliarie[1]. Si riferisce alle pratiche inclusive di rimozione delle barriere che impediscono l’interazione o l’accesso ai siti web da parte di persone con disabilità
Chiaramente, nello specifico quando si tratta di Pubblica Amministrazione, questi concetti diventano fondamentali per la corretta applicazione della normativa. Più nello specifico, la norma UNI CEI EN 301549:2021 definisce delle sigle (ad esempio WV = utilizzo senza vista, LW = utilizzo con vista limitata, WH = utilizzo senza udito, ecc).
L'ambito offline è più intuitivo e noto, appunto una porta dev'essere accessibile a persone con carrozzina, ecc. Nell'ambito online, significa che siti web, applicazioni e software devono risultare "accessibili" quindi con User Experience adeguata per tutti. Chiaro che esplorare la panoramica globale, viste le diversità di ogni individuo, è pressoché impossibile: occorre però aver preso le guste precauzioni, per ottimizzare quanto possibile. Pensiamo ad esempio:
- ottimizzazione delle immagini (alt-text per i non vedenti, quindi non parliamo solo della dimensione dell'immagine che impatta sulla velocità di caricamento della pagina web)
- indice di leggibilità
- metriche di Google Page Speed Insights: pensiamo ad esempio al CLS (Cumulative Layout Shift) dei Core Web Vitals, ovvero la stabilità visuale, può essere collegato anch'esso nell'accessibilità
- accessibilità e chiarezza informazioni, CTA, per una landing page
- <<Background and foreground colors do not have a sufficient contrast ratio>>: una frase che si sente molto spesso, sfondo bianco e testo giallino o grigio chiaro, cava gli occhi a chi vuole leggere (si poteva pensare che l'accessibilità fosse qualcosa del tipo "cavoli tuoi che ottieni poco traffico, pessima UX e alto bounce rate", invece come detto questo va ad impattare anche con la legge!)
- dimensione del font: analogamente al contrasto, se il font è minuscolo, illeggibile magari con il testo organizzato male a livello di layout (muro di testo anziché spazi bianchi fra i paragrafi), la leggibilità è pessima e come prima, non si tratta quindi solo di un problema "cavoli tuoi"...
Le valutazioni poi sono complesse e non sempre è facile mantenere oggettività a riguardo. Tuttavia il consiglio è sempre quello di migliorare quanto possibile l'accessibilità, usabilità! Prima si pensava a ciò per avere le massime possibilità per il proprio sito web, ora c'è di mezzo anche la legge.
Giusto un'immagine di confronto, per rendere l'idea: SearchEngineJournal vs CNR, entrambi molto rinomati in termini di autorevolezza e qualità, ma guardiamo la differenza di accessibilità, user experience per la lettura di un articolo. Evitiamo di riportare esempi ancora più eclatanti (del tipo font-size: 10 px, background:"white", color:"yellow"), già questo comunque rende l'idea.