Dopo aver visto Cybersecurity per il Parlamento, ora per il Parlamento arriva l'Intelligenza Aritficiale! Non si intende ovviamente l'approvazione delle norme, AI Act di cui abbiamo già discusso, ma proprio l'impiego diretto dell'Intelligenza Artificiale Generativa, con soluzioni sviluppate ad-hoc per agevolare e rendere più efficiente il lavoro dei parlamentari. Per ora la novità interessa la Camera dei Deputati (se l'esito sarà positivo, probabilmente anche il Senato la potrà adottare in futuro). Dal sito ufficiale comunicazione.camera.it vediamo che i progetti adottati sono tre:
- Legislab (sviluppato da Politecnico di Milano e Istituto Einaudi): piattaforma per l'analisi della legislazione italiana e supporto per monitorare le leggi; rivolto agli uffici della Camera
- GenAI4Lex (sviluppato da Alma Mater, Luiss, Cnr, Università di Torino): strumento che si occupa di ideare e redigere testi legislativi, analizzare emendamenti e testi normativi in conformità con la normativa esistente; rivolto ai Parlamentari
- DepuChat (sviluppato da Università Roma 3 e Università di Firenze): chatbot di IA generativa testuale addestrato su dati e informazioni nei siti della Camera dei deputati, quindi un chatbot ad uso specifico; rivolto ai cittadini
L'adozione è prevista per la fine dell'estate 2024 (in occasione dell'evento G7 Parlamenti, 5-7 settembre 2024, a Verona, questi progetti verranno presentati agli altri stati). A febbraio 2024 la Camera ha rilasciato un documento ufficiale (su camera.it il file PDF) <<Utilizzare l’intelligenza artificiale a supporto del lavoro parlamentare>>.
Sicuramente, vista l'attuale corsa all'Intelligenza Artificiale, sviluppata e adottata ovunque, anche l'Italia è bene che cominci ad investire seriamente nei progetti, meglio di quanto abbia fatto almeno finora con il chatbot Dante AI che abbiamo visto di recente.
Aggiornamento di file ottobre 2024: un progetto analogo, gli archivi del Parlamento Europeo sono ora consultabili tramite Claude di Anthropic ("Archibot" nello specifico, "Ask the EP Archives"), che permette la consultazione di oltre due milioni di documenti. Quindi rispetto all'accesso cartaceo o richiesta specifica tramite email, oggi è un grande passo avanti per quanto riguarda possibilità di diffusione e trasparenza nelle informazioni.