Siamo vicini al 2023 e si sente parlare spesso di "SEO Semantica", così come motori di ricerca semantici, algoritmi semantici (fra cui in parte quello di Google). Vediamo di cosa si tratta e come siamo realmente messi a giorno d'oggi.

Funzionamento di base: principalmente grazie ad IA, machine learning ecc, anziché una semplice corrispondenza fra query di ricerca (digitata dall'utente) e pertinenza nel titolo, contenuto (corpo della pagina) dei risultati, avviene proprio una categorizzazione dei documenti, che vengono suddivisi in topic, entità (cucina, film, auto, ecc) e lo stadio di maturazione dell'algoritmo rappresenta quanto questo conosce del relativo topic (grazie all'IA, autoapprende e migliora nel tempo). Quindi anziché "buttare fuori" i calssici risultati, quello che una volta chiamavamo "10 link blu", oggi la realtà è ben altra, non solo viene mostrata una SERP (pagina dei risultati di ricerca) molto più ricca, fra notizie, immagini, box "People Also Ask" ecc, ma può anche fornire direttamente la risposta senza dover aprire un link!
Banalmente, scrivendo "Trump età" Google risponde "76 anni", per mostrare successivamente gli altri risultati. Questa è una richiesta semplice quindi Google risponde senza problemi.
La "SEO semantica" va in questa direzione, interpretazione ed elaborazione anche senza necessariamente una corrispondenza precisa nel testo: appunto l'algoritmo "ha capito" la domanda e offre la risposta, non ha semplicemente mostrato il risultato contenente il testo (o parte di esso) cercato dall'utente.

SEO Semantica, limiti attuali: l'idea sembra molto interessante e in futuro può offrire davvero risultati utili (su Google e non solo): oggi tuttavia è ancora limitata a causa di diversi limiti difficili da superare.

  • polisemia: se cerco "panda" intendo l'animale oppure l'auto? Il motore di ricerca fa fatica a capirlo, quindi al giorno d'oggi a parte un minimo (come fa Google), per il resto i cosiddetti "motori di ricerca semantici" sono spesso verticali su un singolo topic (cucina, viaggi... molto più semplice avendo già definito la categoria)
  • esempi di motori di ricerca semantici: alcuni di questi sono:
    • vLex: motore di ricerca legale
    • Yummly: motore di ricerca settore food
    • Thinkglue: ricerca di video
    • Zaptravel: ricerca settore viaggi
    • Kosmix: ricerca nei social media
    • Wolfram Alpha: "motore computazionaele di conoscenza", entro certi limiti è anche generalista, oltre alle svariate applicazioni in ambito matematico
  • correttezza nei risultati: essendo "dati interpretati" da un algoritmo, che non è un essere umano, resta sempre il problema della Content Automation, un algoritmo può creare un testo o una risposta che per noi è assolutamente inaccettabile, fuori contesto, quasi "random", appunto per evoluto che sia non "funziona" come un essere umano
  • aggiornamento: i dati mostrati non sono sempre i più recenti e aggiornati

In definitiva, la SEO Semantica è una buona integrazione e andrebbe usata senza abusarne. Nei "motori di ricerca verticali" come abbiamo visto ha più facilità di applicazione. Google è bene che mostri i risultati che può permettersi di mostrare, appunto senza voler "strafare", col rischio di incorrere in gravi errori e contenuti di pessima qualità: piuttosto, che continui a mostrare contenuti validi scritti da utenti, persone reali, privilegiando come sempre i siti affidabili e autorevoli.

Un esempio di Wolfram Alpha, con il termine di ricerca "daikin" (noto brand a livello mondiale della climatizzazione e riscaldamento):
daikin-wolfram-alpha-semantic-search
Un commento rapido: l'idea dell'impaginazione è buona, alcuni risultati sono stati effettivamente interpretati, qualcuno aggiornato e qualcuno no (soprattutto conoscendo l'azienda posso dire, alcuni dei risultati sono proprio un banale copia-incolla da quanto si trova su Google o Wikipedia, non proprio segno di grande elaborazione e comprensione dell'algoritmo...). Poi un errore (come nel punto "correttezza dei risultati"), il parametro P/E che è un indicatore economico (dell'azienda stessa quotata in Borsa), attualmente è aggiornato a 32,44 e Wolfram Alpha, oltre a non essere aggiornato (avrebbe voluto mostrare 45,25, un valore del passato), scrive proprio 4525. Evidenza che si tratta proprio di un copia-incolla, non ne ha certo compreso il significato (nessuna azienda al mondo ha un valore del genere, i valori più alti sono ad esempio Amazon, Tesla, intorno al 100, Tesla in passato andava un po' oltre!). La cosa dunque deve far riflettere!

Approfondimenti:
SearchEngineJournal
ivanodibiasi.com

9 mesi dopo

Tag Semantici nel 2023: perché e come usarli

Pubblico questo aggiornamento interessante, sempre correlato alla SEO Semantica, ovvero: con lo standard HTML 5 sono stati introdotti nuovi tag, i cosiddetti "tag semantici" e questo risale a fine 2014 (fra parentesi, perché dobbiamo iniziare a prendere in considerazione queste novità quasi dieci anni dopo??)!

Un articolo di SearchEngineJournal spiega chiaramente che i tag semantici non sono un fattore di ranking in sé (direttamente), ma sono sempre molto importanti! Vedi anche Fattori SEO: distinguere "causa" da "effetto".

I tag semantici, servono a questo:

  • definiscono in modo chiaro la struttura del sito web, aiutando i motori di ricerca nella migliore comprensione: ad esempio, l'elemento <figure> con dentro una galleria di immagini, è sicuramente più chiaro rispetto ad una struttura composta da <div> annidati che teoricamente potrebbero contenere "qualsiasi cosa"
  • quindi anche se non sono fattori di ranking diretti come i Core Web Vitals, di fatto migliorano la SEO e l'accessibilità: qui è importante capire la questione "effetto indiretto", in pratica chissene frega se non sono di per sé un fattore di ranking direttamente riconosciuto, se però l'algoritmo comprende meglio quetsi tag, comprende meglio il contenuto della pagina web, riesce a posizionarlo meglio per diverse keyword e intenti di ricerca, questo diventa un beneficio lato SEO!

Quindi anche se siamo abituati a scrivere cose del tipo <div id="nome1"><div> ... </div></div> per qualunque contenuto al proprio interno, cerchiamo di rivalutare i tag semantici (w3big.com) e abituiamoci ad usarli (come detto, è già passato quasi un decennio e ci stiamo pensando ora? 😅).

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