Vladimir beh, sicuramente. Diciamo che non bisogna basarsi solo sul sentiment di mercato, ma di base abbiamo questi problemi:
- capacità di regolamentazione: disallineamento Europa - USA - Asia (libera innovazione vs regolamentazione stringente), vedi anche IA - linee guida
- lavoro: in generale, pensare all'IA come "capace di migliorare la società", è un'arma a doppio taglio; da un lato, può rendere più veloci ed efficienti i processi, dall'altro aumenta il tasso di disoccupazione, molti lavori possono essere automatizzati e, avvenendo tutto in breve tempo, è chiaramente un problema per la società
- ripagare i costi: investimenti nel settore sempre crescenti, enormi (a livello globale si stima che nel 2025 la spesa globale nell'IA sia 1500 miliardi di dollari, secondo Gartner Inc.), in aggiunta a problemi di diverso genere (vedi IA e sostenibilità ambientale), determinano delle aspettative molto grandi: insomma, spendere una parte considerevole del PIL di una nazione ha senso se poi l'utilità non è solo quella di un semplice chatbot per uso generale e assistenza di base; ha senso se è davvero una rivoluzione, se davvero può essere applicata in modo efficace ed efficiente a tutti i livelli (anche es. PMI); oggi, con mercati ai massimi trainati dall'hi-tech appunto, con il boom dell'IA, investimenti enormi e aspettative enormi, non è affatto da escludere che una possibile crisi futura sarà data proprio da un crollo del settore IA: siamo sempre più vicini al bivio, ovvero dimostrare se gli investimenti nell'IA si ripagano su larga scala, con ricadute generali sull'intera società (appunto, non significa "la nuova versione di ChatGPT / Gemini ecc, risponde un po' meglio della precedente") oppure se portano ad un rallentamento, collasso (com'è avvenuto a fine 2021 con la mini-bolla del Metaverso e NFT)