Avevamo già parlato di Ethereum, la seconda criptovaluta al mondo, dopo Bitcoin.
Un articolo di qualche giorno fa (ilbitcoin.news) diceva:
ATTENZIONE AL MERGE DI ETHEREUM!
Attenzione perchè, se è salito in vista del Merge, una volta avvenuto potrebbe scendere!
Comunque sia, segnatevi questa data: 15 settembre 2022, ovvero il giorno in cui sembra che avverrà il Merge. Vedremo cosa accadrà al prezzo di ETH a partire dal 16 settembre
Un evento molto importante, citato anche da punto-informatico:
Il Merge è l’aggiornamento più ambizioso della blockchain di Ethereum degli ultimi anni, nonché un punto di transizione fondamentale nella storia delle criptovalute e di tutto l’ecosistema che gli ruota intorno, inclusa la finanza decentralizzata (DeFi)
Procediamo con ordine: cos'è il Merge? Una criptovaluta si affida ad una blockchain (catena di blocchi, "finanza decentralizzata"). La sicurezza della blockchain (evitare attacchi che la manomettono) è garantita da controlli, che costano energia: questi controlli si basano su due tipologie:
- protocolli Pow (Proof of Work): ad esempio quello usato da Bitcoin, sono sistemi sicuri ma poco efficienti, usano moltissima energia per la produzione dei token; i controlli vengono fatti dai crypto-miners
- protocolli Pos (Proof of Storage): livello di sicurezza (almeno di base) inferiore, ma uso più efficiente dell'energia; i controlli vengono fatti solo dai maggiori holders
In pratica, questa nuova "fusione" viene definita una "rivoluzione green" in quanto Ethereum è passata dal sistema Proof of Work al sistema Proof of Storage.
Principali vantaggi: incredibile riduzione energetica, risparmio stimato del 99,95% nei costi energetici. Quindi è stato raggiunto un traguardo enorme!
Principali svantaggi: non è "tutto oro quello che luccica", dato che i protocolli di sicurezza e verifica vengono gestiti da meno utenti, il rischio è quello di avere meno decentralizzazione e più centralizzazione, ovviamente; per entrare il questo "club" occorre avere 32 ETH, che al tasso di cambio attuale sono circa 46.000 euro investiti.
Tuttavia, dato che le criptovalute in genere sono sempre state accusate di problemi ambientali, energetici, gli aspetti positivi superano quelli negativi. Riportiamo questa fonte, giusto per rendere l'idea:
Questo procedimento permette di tagliare i costi energetici, una voce che di solito è altissima in questo tipo di mercato. Solo Ethereum consumava 112 terawattora all’anno. Il consumo energetico di tutta la Grecia è più basso. Dopo questo cambio di protocollo, da ora sarà possibile ridurre del 99,95% i costi dell’energia.
È probabile che in futuro anche altre criptovalute seguiranno questa strada, la sostenibilità ambientale è un tema sempre più sentito, anche per gli investitori. Sapere che un sistema è di fatto sostenibile, nel lungo termine offre maggiori garanzie anche a chi vuole investirci.
Approfondimenti:
ethereum.org
crypto.com