Il mercato obbligazionario può offrire soluzioni interessanti di investimento, poiché garantisce un rendimento fisso a scadenza (chiaramente il mercato azionario può offrire molto di più ma senza alcuna garanzia, se non abbiamo sufficienti competenze e strategie di copertura, gestione del rischio, magari non vogliamo correre questo rischio). Un rendimento piccolo e garantito è comunque preferibile rispetto a non fare nulla (soldi depositati sul conto oppure "sotto il materasso" oppure ancora, investire nell'immobile "perché negli anni '70 si faceva così" - fra parentesi, può essere conveniente o meno, ma dopo un'accurata valutazione e quindi non a priori).
A livello italiano ed europeo, con il taglio dei tassi nel corso del 2024, oggi il rendimento delle obbligazioni statali è diminuito rispetto al passato; dipende dai vari stati ma in genere siamo intorno al 2% lordo annuo.
Vediamo alcune precisazioni:
- obbligazioni statali: i titoli di stato italiani o esteri, hanno tassazione agevolata al 12,5% sulla plusvalenza; il rischio che si corre è solo il rischio di credito, ovvero non essere rimborsati nel caso di default dello stato (vedi Argentina, Russia)
- obbligazioni corporate: esistono anche obbligazioni (di diversa durata) emesse da aziende (praticamente tutte le principali aziende) e sono un sistema per finanziarsi; in questo caso la tassazione è del 26% sulla plusvalenza (come per il mercato azionario e qualunque strumento diverso dalle obbligazioni statali); il rischio è in genere un po' maggiore, fallimento dell'azienda (chiaramente se parliamo di aziende top, solide e orizzonti temporali che siano relativamente brevi e non di 30 o 50 anni, in genere è comunque un rischio contenuto)
Un aspetto importante da tenere in considerazione, oltre alle commissioni della banca o in alternativa lo strumento che usiamo per l'acquisto in autonomia, è anche il cambio valuta: analogamente al mercato azionario estero, nasce il concetto di "rischio di cambio": ad esempio se acquisto un'obbligazione statunitense (da euro a dollari), rende il 4% ma il rapporto euro/dollaro durante quel periodo di tempo cambia, posso aumentare il profitto oppure ridurlo (se ho investito in dollari e il dollaro si rafforza rispetto all'euro, ci ho guadagnato di più, viceversa se il dollaro si è indebolito, potrei aver eroso il guadagno o anche andato in negativo se il tasso di cambio è variato a mio sfavore in modo più accentuato rispetto al rendimento del titolo).
Da investing.com vediamo ad esempio questa lista:
Ovviamente come già accennato, attenzione a questi elementi:
- durata: un investimento di tre mesi, un anno, può essere sufficientemente sicuro (anche se è ovvio che il nostro guadagno non potrà essere enorme); investire per decenni (20 anni, 30 anni o più) chiaramente aumenta il rischio di incertezza, crisi di quella nazione, che portano ad un default (possiamo comunque vendere il titolo in anticipo, rinunciando all'interesse extra ovviamente, se c'è volume di mercato)
- tasso di cambio: aspetto molto critico (sicuramente se restiamo nell'area Euro, evitiamo questo rischio), ad esempio le obbligazioni della Turchia offrono un rendimento assurdo, 35,59% medio annuo per un bond da 5 anni, ma... la lira turca ha perso quasi il 90% rispetto all'euro negli ultimi cinque anni! Quindi passando da euro a lira turca, rischio altissimo di andare in perdita
- rating dello stato: come detto, il rimborso del capitale + interessi (in unica soluzione finale o con cedola periodica, a seconda dei casi) è garantito se lo stato non dichiara ufficialmente default; quindi investimenti a lungo termine su uno stato considerato poco solido, sono molto rischiosi