pasqualestefanizzi benvenuto sul Forum! 🙂
Personalmente sono favorevole all'ESG, finanza sostenibile (in tutti gli ambiti Environmental, Social, Governance). Chiaro che la teoria e la pratica non sono la stessa cosa ma, se non sono io un idealista illuso, credo che a livello di sensibilizzazione e di regolamentazione, sia sempre opportuno andare in questa direzione, in modo analogo a quando ora si sta facendo per la regolamentazione etica dell'Intelligenza Artificiale.
Come hai scritto nell'articolo, <<Il bilancio di sostenibità, dopo aver ottenuto il rating ESG, può rappresentare il punto di arrivo di una politica aziendale rivolta verso il rispetto degli esg rating system>>: quindi a livello generale sono d'accordo che sia opportuno "indicare la sostenibilità a 360°", con informazioni trasparenti. Corretto nei confronti del mondo intero (sia investitori che non) e anche un ritorno d'immagine positivo per l'azienda. In mancanza di una standardizzazione e uniformità, anche l'autorevolezza e prestigio, credibilità di chi rilascia il certificato, è determinante.
La criticità attuale, anche secondo me, è appunto data dalla "confusione" e mancata standardizzazione (occorre una più chiara e definita regolamentazione tale da imporla poi, una standardizzazione nella valutazione) altrimenti allo stato attuale, nella pratica, l'ESG è purtroppo spesso "fuffa" o poco più: nel senso che, leggendo la Mission di una qualunque azienda, almeno quelle oltre una certa dimensione, tutti sono "pro ambiente", "pro diritti umani", ecc perché è chiaro che a livello di immagine, affermare questo è la scelta migliore per l'azienda. Poi però a quanto pare il mondo non va proprio in questa direzione. Diciamo che almeno direttamente, la finanza etica e sostenibile (ESG) non investe nelle armi.
Ribadisco che voglio credere nell'ESG, una più stringente e precisa regolamentazione (lo so che è anche difficile uniformare caso per caso e rendere quindi il tutto oggettivo anziché soggettivo) che possa rendere quindi il più veritiero possibile, realtà e non etichetta di facciata, per il futuro sarà sempre più importante.
Ultima cosa, per quanto riguarda la regolamentazione, oltre a fare una "fotografia attuale" dell'azienda, ritengo opportuno valutare i progetti in corso e futuri, anche nell'ottica di sviluppo sostenibile (<<sviluppo che soddisfi sia le esigenze della generazione attuale che di quelle future>>). Come esempio che conosco, mi viene in mente l'azienda Daikin Industries, Ltd., specialmente nel campo "aspetti ambientali" con il progetto FUSION 25 (-30% emissioni di CO2 entro il 2025, progetto lanciato nel 2021) e Net Zero by 2050 (zero emissioni nette di CO2 entro il 2050). Per il raggiungimento di obiettivi di questo tipo, ritengo importante che siano definiti seguendo il classico acronimo S.M.A.R.T. (SPECIFIC, MEASURABLE, ACHIEVABLE, RELEVANT, TIME-BASED).
Discussione e articolo interessanti!